Dopo aver conseguito la maturità classica e compiuto gli studi teologici presso il Seminario Maggiore di Trento, don Lorenzo fu ordinato sacerdote a Cles il 17 marzo 1945 dall'arcivescovo Carlo de Ferrari. Il giorno prima del sacerdozio la madre, Santa Ceschini riferì a don Renzo le seguenti parole "Sii prima uomo e poi prete", parola che poi incarnarono, come sottolinea don Tarcisio Samuelli, l'opera succesiva del prete lomasino.
Don Lorenzo celebrò la sua prima messa a Vigo Lomaso nella Pasqua del 1945. Subito dopo fu nominato cooperatore del curato di Cunevo, don Giuseppe Endrizzi. A Cunevo, come lo stesso don Lorenzo racconta in uno scritto inedito pubblicato recentemente, si prodigò per alcuni mesi nell'impresa della costruzione del nuovo oratorio parrocchiale con annessa sala-teatro e in particolare per la raccolta dei fondi necessari al sostentamento dell'opera; proprio per questo motivo infatti era stato nominato cappellano a Cunevo. Fu così che grazie al concorso unanime della popolazione si vide realizzata l'opera e nell'Epifania del 1947 la sala del teatro venne inaugurata con una prima rappresentazione. A conclusione del suo resoconto dei fatti precedentemente citato don Lorenzo concludeva così: "bastano tuttavia i fatti accennati per affermare con diritto di fronte a tutti che l'oratorio di Cunevo fu voluto dai suoi sacerdoti e dal suo popolo".
Possiamo considerare questo primo periodo a Cunevo come un primo "stage" del prete di Vigo Lomaso dove sperimentò e mise alla prova le sue capacità organizzative. Basti ricordare che solo pochi anni dopo (1952-1958) don Lorenzo sarà impegnato in un' opera ben più complessa: la costruzione della nuova sede del Collegio Arcivescovile.
Don Lorenzo celebrò la sua prima messa a Vigo Lomaso nella Pasqua del 1945. Subito dopo fu nominato cooperatore del curato di Cunevo, don Giuseppe Endrizzi. A Cunevo, come lo stesso don Lorenzo racconta in uno scritto inedito pubblicato recentemente, si prodigò per alcuni mesi nell'impresa della costruzione del nuovo oratorio parrocchiale con annessa sala-teatro e in particolare per la raccolta dei fondi necessari al sostentamento dell'opera; proprio per questo motivo infatti era stato nominato cappellano a Cunevo. Fu così che grazie al concorso unanime della popolazione si vide realizzata l'opera e nell'Epifania del 1947 la sala del teatro venne inaugurata con una prima rappresentazione. A conclusione del suo resoconto dei fatti precedentemente citato don Lorenzo concludeva così: "bastano tuttavia i fatti accennati per affermare con diritto di fronte a tutti che l'oratorio di Cunevo fu voluto dai suoi sacerdoti e dal suo popolo".
Possiamo considerare questo primo periodo a Cunevo come un primo "stage" del prete di Vigo Lomaso dove sperimentò e mise alla prova le sue capacità organizzative. Basti ricordare che solo pochi anni dopo (1952-1958) don Lorenzo sarà impegnato in un' opera ben più complessa: la costruzione della nuova sede del Collegio Arcivescovile.
Tra il 1946 e il 1950 don Dalponte frequentò l'università dapprima a Zurigo e poi a Friburgo dove si laureò in germanistica nel 1950. Fu presumibilmente a Zurigo che don Lorenzo maturò un altro tratto fondamentale della sua personalità; quella "attitudine particolare nel sapersi immedesimare nell'interlocutore" e nel capire con immediatezza i bisogni, le attese, le difficoltà di chi aveva di fronte. A Zurigo infatti don Lorenzo si occupò dei periodici incontri tra gli immigrati italiani che si svolgevano la sera del mercoledì e la domenica pomeriggio. Gli incontri, come testimonia Livia Avi di Tressilla di Piné, erano occasioni conviviali per parlare e condividere i propri problemi legati alla lingua o al lavoro. "Don Renzo", come veniva chiamato, era il fulcro di questi incontri e gli emigrati si rivolgevano a lui per avere consiglio.
Un altro episodio che coinvolse don Lorenzo durante il periodo trascorso a Zurigo emerge da un suo articolo pubblicato su "Strenna Trentina" nel 1988. L'articolo racconta dell'amicizia con un suo compagno di studi tedesco che aveva combattuto durante la guerra sul fronte russo e, tornato in patria ferito, aveva vinto una borsa di studio della Croce Rossa per frequentare l'università di Zurigo. Anche da questo racconto (pubblicato al seguente link) emerge la forte umanità che animava il pensiero e le opere di don Dalponte.
Nonostante tra il 1949 e il 1950 si fosse trasferito a Friburgo per conseguire la laurea in germanistica don Renzo mantenne i contatti con gli emigrati spedendo numerose lettere che venivano lette ai periodici incontri. Riguardo il trasferimento a Friburgo la sorella Ida Dalponte sottolinea che questo fu voluto anche dalle autorità ecclesiastiche visto il cattivo stato di salute di don Renzo in quel periodo.
Un altro episodio che coinvolse don Lorenzo durante il periodo trascorso a Zurigo emerge da un suo articolo pubblicato su "Strenna Trentina" nel 1988. L'articolo racconta dell'amicizia con un suo compagno di studi tedesco che aveva combattuto durante la guerra sul fronte russo e, tornato in patria ferito, aveva vinto una borsa di studio della Croce Rossa per frequentare l'università di Zurigo. Anche da questo racconto (pubblicato al seguente link) emerge la forte umanità che animava il pensiero e le opere di don Dalponte.
Nonostante tra il 1949 e il 1950 si fosse trasferito a Friburgo per conseguire la laurea in germanistica don Renzo mantenne i contatti con gli emigrati spedendo numerose lettere che venivano lette ai periodici incontri. Riguardo il trasferimento a Friburgo la sorella Ida Dalponte sottolinea che questo fu voluto anche dalle autorità ecclesiastiche visto il cattivo stato di salute di don Renzo in quel periodo.
Più volte don Dalponte in questo periodo fu costretto a ritornare a Vigo Lomaso preoccupato per la salute della madre che soffriva di leucemia. Nell'autunno del 1950, dopo essersi laureato, fece definitivamente ritorno a Trento. (Continua)
Per approfondire ascolta le seguenti testimonianze:Il mandato per l'oratorio di Cunevo; (di Ida Dalponte)
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