di Lorenzo Dalponte
Giuseppina
Negrelli, nel cui nome la nuova Schützenkompanie di Primiero si è costituita, è la secondogenita di Angelo Michele
Negrelli, proprietario di boschi e terreni, commerciante di legnami
con il Veneto, giudice e borgomastro di Fiera durante le invasioni
francesi (1796 – 1810). Nacque il 27 maggio 1790 e fu battezzata
con il nome di Negrelli Gioseffa Franca Elisabetta Giovanna. Crebbe
in famiglia con sei sorelle e cinque fratelli, uno dei quali, Luigi
(1799 - 1858), diventerà un grande ingegnere, sarà ispettore
generale delle Ferrovie Austriache e Svizzere e progetterà
importanti canali lungo il Reno, tra la Moldava e l’Elba, ed il
Canale di Suez, opera che gli darà fama ed onore in tutto il mondo.
Quando
nella tarda estate del 1796 Napoleone Bonaparte arrivò a Trento, la
conca del Primiero armò due compagnie di Schützen
per bloccare l’entrata in valle dei reparti francesi. E proprio
questi Bersaglieri, i “difensori della Patria”, non solo
salvarono la propria terra dalle brutali angherie dei soldati
invasori, ma osarono affrontarli nella Bassa Valsugana e strapparono
loro il bestiame sequestrato.
Nella
notte del 5 ottobre 1796, poi, nei pressi di Novaledo, assalirono e
dispersero un grosso picchetto francese. Innsbruck e Vienna
elogiarono il comportamento degli Schützen
primierotti e nel maggio del 1798 assegnarono loro numerose medaglie
al valore.
Col
nuovo secolo il distretto minerario di Primiero, assai rinomato fin
dal Medioevo, tanto da attirare lavoratori dal Tirolo del Nord, dalla
Baviera e dalla Boemia, fu unito a quello di Pergine e di Schwaz, ma
nel 1806, per imposizione di Napoleone, passò al Regno di Baviera.
Il
conte Giovanni Welsperg di Primiero fu nominato commissario generale
del Tirolo ed ebbe l’incarico di introdurre radicali riforme nelle
comunità trentine, sul modello di quelle illuministiche già
adottate dal Re di Baviera. Egli incontrò parecchie opposizioni
nelle popolazioni derubate dei propri secolari diritti amministrativi
e di autogoverno. Il malcontento crebbe di mese in mese, finché
scoppiò in aperta ribellione in occasione dell’emanazione del
decreto di coscrizione obbligatoria il 3 marzo 1809 e dalla Valle di
Fiemme la rivolta si estese a tutto il Tirolo.
In
Primiero fu immediatamente costituita una Commissione di Difesa con a
capo il sindaco Angelo Michele Negrelli e vennero armate sei
compagnie di Schützen
agli ordini dei capitani Francesco Bosio di Canale, Luigi Savoi di
Soprapieve, Luigi Piazza di Imer, Francesco Zorzi di Mezzeno, Conte
Villabruna di Transacqua e del conte Giuseppe Welsberg di Fiera,
padrino della diciottenne Giuseppina Negrelli, la quale chiese ed
ottenne di militare nella sua compagnia come portabandiera e
portaordini, indossando abiti maschili e servendosi di un cavallo.
Giuseppina Negrelli |
Durante la
primavera del 1809 tutti i passi vennero presidiati per impedire
l’entrata dei Francesi: le gole del Cismon, Passo Cereda verso
Agordo, Passo Brocon verso il Tesino, lo Schenèr e Croce d’Aune
verso Feltre erano sorvegliati notte e giorno dagli uomini di
Primiero, e quando dal Pontèl i Francesi tentarono di irrompere
nella conca, ad aiutare i difensori accorsero numerose anche le
donne, che rovesciarono sassi sul nemico e lo obbligarono a
ritirarsi.
Reparti
di Schützen
guidati da Giuseppina Negrelli fecero delle sortite nel territorio di
Feltre e di Belluno, operando requisizioni di ogni sorta di generi.
L’arciduca Giovanni d’Austria, fratello dell’imperatore
Francesco I e capo supremo dell’esercito austriaco nel Veneto, nel
maggio 1809 ebbe parole di ammirazione e di elogio per gli abitanti
di Primiero.
Il destino
delle terre trentine, però, si decideva altrove: Napoleone,
vincitore a Wagram, (5 – 6 luglio 1809), era entrato a Vienna ed
aveva obbligato gli Austriaci ad abbandonare il Tirolo e la Corinzia
e così il Trentino fu unito al Regno d’Italia, come dipartimento
dell’Alto Adige ed alla comunità di Primiero fu imposta una
pesante indennità di guerra, una taglia di 7000 fiorini.
Ne fece le
spese anche il sindaco Negrelli, che fu trattenuto in ostaggio a
Trento nel 1810, finché non fu versata tutta la somma. Malvisto
anche in seguito, nell’agosto del 1813 fu tradotto come prigioniero
di stato a Mantova e a Pallanza.
Le
sconfitte di Lipsia, tra il 16 ed il 19 ottobre 1813, e di Waterloo,
il 18 giugno 1815, segnarono il crollo dell’impero napoleonico: il
Tirolo tornò all’Austria, che ebbe ancora elogi e ricompense per
coloro che si erano opposti ai Francesi e furono lodati gli abitanti
di Primiero per il coraggio dimostrato ed i sacrifici sostenuti. Al
capitano maggiore Casimiro de Bosio ed a Giuseppina Negrelli furono
assegnate due medaglie d’oro.
La
Negrelli sposò il 30 aprile 1816 Antonio Luigi Zorzi, figlio del
capitano Francesco di Mezzano ed ebbe tre figli: Francesco,
Michelangelo ed Eugenia. Morì a Mezzano il 18 dicembre 1842, dopo
breve malattia, munita dei Sacramenti, vivente ancora il padre Angelo
Michele.
Le
popolazioni del Tirolo tedesco hanno esaltato il coraggio
dell’inserviente Katharina Lanz (1771 – 1854) di S. Vigilio di
Marebbe, che il 2 aprile 1797 a Spinges di Bressanone, con una forca
da fieno in mano, impedì ad un picchetto francese di saccheggiare la
chiesa. Per non dimenticarla, le hanno eretto due monumenti, a
Spinges nel 1912 ed a Marebbe nel 1971.
In
Giuseppina Negrelli le genti del Primiero e del Trentino ritrovano
una loro eroina e come tale la neocostituita Schützenkompanie
di Primör vuole ricordarla.
Bibliografia
Primiero,
storia ed attualità,
(a cura di L. BRUNET), Treviso, 1984
ZARA
OLIVIA AGARDI, Luigi
Negrelli, l’Europa e il Canale di Suez,
Firenze, 1988
LUCIANO
BRUNET, Giornale della
famiglia Negrelli
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