lunedì 25 febbraio 2013

Giuseppina Negrelli (1790-1842)


di Lorenzo Dalponte

Giuseppina Negrelli, nel cui nome la nuova Schützenkompanie di Primiero si è costituita, è la secondogenita di Angelo Michele Negrelli, proprietario di boschi e terreni, commerciante di legnami con il Veneto, giudice e borgomastro di Fiera durante le invasioni francesi (1796 – 1810). Nacque il 27 maggio 1790 e fu battezzata con il nome di Negrelli Gioseffa Franca Elisabetta Giovanna. Crebbe in famiglia con sei sorelle e cinque fratelli, uno dei quali, Luigi (1799 - 1858), diventerà un grande ingegnere, sarà ispettore generale delle Ferrovie Austriache e Svizzere e progetterà importanti canali lungo il Reno, tra la Moldava e l’Elba, ed il Canale di Suez, opera che gli darà fama ed onore in tutto il mondo.
Quando nella tarda estate del 1796 Napoleone Bonaparte arrivò a Trento, la conca del Primiero armò due compagnie di Schützen per bloccare l’entrata in valle dei reparti francesi. E proprio questi Bersaglieri, i “difensori della Patria”, non solo salvarono la propria terra dalle brutali angherie dei soldati invasori, ma osarono affrontarli nella Bassa Valsugana e strapparono loro il bestiame sequestrato.
Nella notte del 5 ottobre 1796, poi, nei pressi di Novaledo, assalirono e dispersero un grosso picchetto francese. Innsbruck e Vienna elogiarono il comportamento degli Schützen primierotti e nel maggio del 1798 assegnarono loro numerose medaglie al valore.
Col nuovo secolo il distretto minerario di Primiero, assai rinomato fin dal Medioevo, tanto da attirare lavoratori dal Tirolo del Nord, dalla Baviera e dalla Boemia, fu unito a quello di Pergine e di Schwaz, ma nel 1806, per imposizione di Napoleone, passò al Regno di Baviera.
Il conte Giovanni Welsperg di Primiero fu nominato commissario generale del Tirolo ed ebbe l’incarico di introdurre radicali riforme nelle comunità trentine, sul modello di quelle illuministiche già adottate dal Re di Baviera. Egli incontrò parecchie opposizioni nelle popolazioni derubate dei propri secolari diritti amministrativi e di autogoverno. Il malcontento crebbe di mese in mese, finché scoppiò in aperta ribellione in occasione dell’emanazione del decreto di coscrizione obbligatoria il 3 marzo 1809 e dalla Valle di Fiemme la rivolta si estese a tutto il Tirolo.
In Primiero fu immediatamente costituita una Commissione di Difesa con a capo il sindaco Angelo Michele Negrelli e vennero armate sei compagnie di Schützen agli ordini dei capitani Francesco Bosio di Canale, Luigi Savoi di Soprapieve, Luigi Piazza di Imer, Francesco Zorzi di Mezzeno, Conte Villabruna di Transacqua e del conte Giuseppe Welsberg di Fiera, padrino della diciottenne Giuseppina Negrelli, la quale chiese ed ottenne di militare nella sua compagnia come portabandiera e portaordini, indossando abiti maschili e servendosi di un cavallo.
Giuseppina Negrelli
Durante la primavera del 1809 tutti i passi vennero presidiati per impedire l’entrata dei Francesi: le gole del Cismon, Passo Cereda verso Agordo, Passo Brocon verso il Tesino, lo Schenèr e Croce d’Aune verso Feltre erano sorvegliati notte e giorno dagli uomini di Primiero, e quando dal Pontèl i Francesi tentarono di irrompere nella conca, ad aiutare i difensori accorsero numerose anche le donne, che rovesciarono sassi sul nemico e lo obbligarono a ritirarsi.
Reparti di Schützen guidati da Giuseppina Negrelli fecero delle sortite nel territorio di Feltre e di Belluno, operando requisizioni di ogni sorta di generi. L’arciduca Giovanni d’Austria, fratello dell’imperatore Francesco I e capo supremo dell’esercito austriaco nel Veneto, nel maggio 1809 ebbe parole di ammirazione e di elogio per gli abitanti di Primiero.
Il destino delle terre trentine, però, si decideva altrove: Napoleone, vincitore a Wagram, (5 – 6 luglio 1809), era entrato a Vienna ed aveva obbligato gli Austriaci ad abbandonare il Tirolo e la Corinzia e così il Trentino fu unito al Regno d’Italia, come dipartimento dell’Alto Adige ed alla comunità di Primiero fu imposta una pesante indennità di guerra, una taglia di 7000 fiorini.
Ne fece le spese anche il sindaco Negrelli, che fu trattenuto in ostaggio a Trento nel 1810, finché non fu versata tutta la somma. Malvisto anche in seguito, nell’agosto del 1813 fu tradotto come prigioniero di stato a Mantova e a Pallanza.
Le sconfitte di Lipsia, tra il 16 ed il 19 ottobre 1813, e di Waterloo, il 18 giugno 1815, segnarono il crollo dell’impero napoleonico: il Tirolo tornò all’Austria, che ebbe ancora elogi e ricompense per coloro che si erano opposti ai Francesi e furono lodati gli abitanti di Primiero per il coraggio dimostrato ed i sacrifici sostenuti. Al capitano maggiore Casimiro de Bosio ed a Giuseppina Negrelli furono assegnate due medaglie d’oro.
La Negrelli sposò il 30 aprile 1816 Antonio Luigi Zorzi, figlio del capitano Francesco di Mezzano ed ebbe tre figli: Francesco, Michelangelo ed Eugenia. Morì a Mezzano il 18 dicembre 1842, dopo breve malattia, munita dei Sacramenti, vivente ancora il padre Angelo Michele.
Le popolazioni del Tirolo tedesco hanno esaltato il coraggio dell’inserviente Katharina Lanz (1771 – 1854) di S. Vigilio di Marebbe, che il 2 aprile 1797 a Spinges di Bressanone, con una forca da fieno in mano, impedì ad un picchetto francese di saccheggiare la chiesa. Per non dimenticarla, le hanno eretto due monumenti, a Spinges nel 1912 ed a Marebbe nel 1971.
In Giuseppina Negrelli le genti del Primiero e del Trentino ritrovano una loro eroina e come tale la neocostituita Schützenkompanie di Primör vuole ricordarla.

Bibliografia

Primiero, storia ed attualità, (a cura di L. BRUNET), Treviso, 1984
ZARA OLIVIA AGARDI, Luigi Negrelli, l’Europa e il Canale di Suez, Firenze, 1988
LUCIANO BRUNET, Giornale della famiglia Negrelli

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